Le fasi del compost

In primo luogo quello che proponiamo deriva dalla lettura di vari appunti della Rete Autonoma Oaxaqueña per la Sovranità Alimentare e dall’incontro con un compagno messicano di Morelos che in diverse riunioni del gruppo ci ha spiegato il progetto di fertilizzante naturale che con il suo collettivo sta portando avanti nello stato messicano di Morelos per sostenere i contadini poveri.

Fatta la doverosa premessa iniziamo a descrivere le fasi del compost:

Materiale necessario:
– un recipiente grande (un bidone) o 2 cassette
– tavolette, rami, erba, foglie secche
– letame/stallatico
– cenere
– bucce di arancia/limone

Costruzione del contenitore:
E’ necessario avere un recipiente che sia su due livelli oppure si utilizzano 2 recipienti uguali più piccoli.
– per il primo caso: ad esempio, in un bidone di plastica costruire a 30-40
centimetri dal fondo una base composta da tavolette distanziate un paio di centimetri l’una dall’altra; questo serve per avere una base su cui aggiungere da sopra le sostanze per la formazione del compost così che, una volta che il tutto viene rimestato, il compost maturo che è simile a terriccio cade giù dalle fessure e può essere comodamente raccolto da sotto con una pala e utilizzato.
– per il secondo caso (se non si possiede un bidone/compostiera o se lo spazio in cui realizzare il compost è ristretto): occorrono due recipienti di uguali
dimensioni, ad esempio due cassette di plastica; sul fondo di uno vanno messi
rametti erba e foglie secche in modo da evitare che il materiale cada dai buchi della cassetta.

Gli strati di partenza:
1. Fare un primo strato di terra di sottobosco, quella più superficiale e quindi ricca di sostanze organiche (si raccomanda di non raccogliere quella di sottostante ai pini che è molto acida!).
2. Coprire con uno strato di cenere di caminetto o stufa a legna,  precedentemente setacciata in modo da evitare di far cadere i pezzi di legno non del tutto bruciati.
3. Coprire con uno strato di letame, meglio se stallatico.
4. Coprire con uno strato di bucce di arancia e/o limone. Questo strato serve anche per prevenire la formazione di cattivi odori.
5. Concludere con un altro strato di terriccio di bosco.
Nel caso dei due recipienti uguali, riempire del tutto il recipiente già preparato con lo strato di rametti e foglie secche, con i 5 strati descritti terminando con un ulteriore strato di rami e foglie secche di modo da  mantenere l’umidità e favorire il processo di capovolgimento nel recipiente vuoto senza perderne il contenuto.

Girare il compost:
Ogni 4/7 giorni occorre smuovere il compost.
Nel caso della compostiera si può girarlo con un pala; nel caso delle 2  cassette si rovescia il contenuto di un contenitore nell’altro.
Perché il compost va smosso?
Perché è necessario favorire il processo di maturazione del compost nella maniera più uniforme possibile fra i vari strati.
Se non venisse capovolto nel caso delle due cassette o se non venisse
girato con una pala nel caso di un cubo/compostiera, maturerebbe
quello sotto e rimarrebbe intatto o semplicemente si ricoprirebbe di
muffa quelo sopra.

Il compost è pronto!
Se ogni 4/7 giorni si mescolano questi strati nel giro di un paio di
mesi circa abbiamo il primo compost maturo.
A questo punto una parte può già essere utilizzato per concimare qualche
pianta, mentre l’altra può essere lasciata come base per iniziare ad aggiungere gli scarti della cucina!

Cosa aggiungere nella nostra cassetta/compostiera
Scarti di cucina, facendo attenzione a evitare i cibi cotti, soprattutto pasta e
riso, che non favoriscono una buona riuscita del prodotto finale.
Se si inseriscono molte cose umide, ad esempio scarti di frutta o verdura, è importante cercare di equilibrare con l’aggiunta di cose più secche: chi mangia la carne può aggiungere qualche osso di tanto in tanto;
chi invece è vegetariano per esempio può aggiungere bucce di fagioli essiccate.
Risulta comunque importante cercare sempre di mantenere un equilibrio
nella composizione del compost che deve rimanere umido, ma non troppo
e che non deve secernere cattivi odori che sono indice di qualche carenza.
Anche quando si aggiungono gli scarti del cibo, risulta importante di tanto in tanto tenere presenti gli strati descritti all’inizio in modo da favorire il processo di formazione del compost.

Quanto descritto si basa su una prima esperienza empirica di realizzazione del compost da parte dei membri del gruppo Autogestione Orti Pisa e non affonda radici in una preparazione tecnico-scentifica.